L’adolescenza è un periodo evolutivo caratterizzato da una serie di decisioni e azioni non sempre ottimali che danno origine ad una maggiore incidenza di abuso di alcol e droga, maternità indesiderate e malattie a trasmissione sessuale. Le tradizionali spiegazioni neurobiologiche e cognitive non sono state in grado di fornire spiegazioni ai cambiamenti non lineari del comportamento rispetto all’infanzia e all’età adulta, tuttavia esistono meccanismi neuronali sottostanti i suddetti cambiamenti non lineari del comportamento. I recenti studi di neuroimaging suggeriscono uno sviluppo differenziale dei sistemi limbici di ricompensa rispetto ai sistemi di controllo top down durante l’adolescenza. Yurgelun-Todd (2007) afferma che durante gli anni dell’adolescenza lo sviluppo cognitivo è associato ad un’efficienza progressivamente maggiore della capacità di controllo. Quest’efficienza viene descritta come dipendente dalla maturazione della corteccia prefrontale. Se, però, il controllo cognitivo e della corteccia prefrontale immatura fossero alla base del comportamento di scelta subottimale, i bambini dovrebbero essere persino peggio degli adolescenti, pertanto questo non basta a spiegare il comportamento adolescenziale. Per dare una spiegazione al tradizionale comportamento adolescenziale è stato proposto un modello (Steinberg, 2007) che concilia la contraddizione tra comportamenti a rischio e il fatto che gli adolescenti siano in grado di ragionare e comprendere i rischi dei comportamenti dei loro attuali. Il modello proposto ed illustrato nella figura sottostante spiega le due traiettorie evolutive del sistema limbico e della corteccia prefrontale. L’individuo viene influenzato maggiormente dal sistema limbico funzionalmente maturo durante l’adolescenza in confronto ai bambini nei quali i sistemi sono entrambi in fase di sviluppo o in confronto agli adulti che presentano sistemi completamente maturi. Pertanto secondo questo modello, il sistema limbico avrà la meglio sui sistemi di controllo a causa della maturità rispetto alle aree prefrontali in situazioni emotivamente salienti. Come si può evincere dalla figura 7 lo sviluppo funzionale della corteccia prefrontale viene accompagnata da uno sviluppo del nucleus accumbens

Figura 7

 durante l’adolescenza seguendo un percorso evolutivo differente. Le prove di tale modello sostenuto dagli studi di neuroimaging sull’uomo (Ernst, et al., 2005) spiegano il perché alcuni adolescenti sono a maggiore rischio di decisioni subottimali che portano ad esiti di più insoddisfacenti a lungo termine.

Tra i principali compiti richiesti evolutivamente parlando ad un adolescente, via senza dubbio la capacità di sopprimere pensieri e azioni inappropriati a favore di pensieri e azioni orientati all’obiettivo, specialmente in presenza di incentivi attraenti (Galvan, et al., 2006). Il comportamento orientato all’obiettivo, infatti, richiede il controllo degli impulsi o il ritardo della gratificazione al fine di ottimizzare gli esiti e, tale capacità, sembrerebbe proprio maturare durante l’adolescenza. Essendo questo periodo di transizione un momento nel quale si acquisiscono le competenze di autonomia al fine di accrescere il proprio successo al momento della separazione dall’ambiente protettivo della famiglia, gli studi hanno dimostrato aumentare significativamente le incidenze di circostanze dannose quali lesioni, depressione, ansia, consumo di droga e tossicodipendenza (Galvan, et al., 2007). Come detto, il comportamento rischioso degli adolescenti è il risultato di uno squilibrio alimentato biologicamente che varia tra una ricerca di novità e sensazioni in concomitanza ad una competenza di autocontrollo che però è ancora immaturo (ibidem). Un comportamento sessuale particolarmente disinibito durante l’adolescenza avrebbe origine nel biologico desiderio di scelta del partner tramite anche spinta ormonale. Tuttavia, nella società odierna in cui gli adolescenti abitano con i propri genitori e sono finanziariamente non indipendenti questa considerazione evoluzionistica appare in appropriata. Andare alla ricerca dei propri pari e discutere con i genitori, mi allontanerebbe l’adolescente dal territorio di casa e questo avrebbe come finalità l’accoppiamento. Tale riscontro di natura etologica si sarebbe anche osservato in altre specie quali i roditori, i primati non umani e alcuni uccelli (Spear, 2000). Le prove neurochimiche indicano che, nel cervello adolescenziale, l’equilibrio tra i sistemi di dopamina subcorticali e corticali iniziano a spostarsi verso livelli maggiori dopamina corticale durante l’adolescenza. Anche l’assunzione del rischio è associata ad un aumento dell’attività del nucleus accumbens la quale è esasperata negli adolescenti rispetto ai bambini e gli adulti. In questo modo si fornirebbero spiegazioni alla base del comportamento degli adolescenti e perché questi differiscono da adulti e bambini. Inoltre, uno sviluppo diverso di nucleus accumbens e corteccia prefrontale spiegherebbe la tendenza e l’inclinazione da parte degli adolescenti ad assumere maggiori rischi (ibidem).